
Recensione a cura di Emanuele Colella
Esce oggi, 5 Aprile, “Fuori dall’Hype”, il nuovo album dei Pinguini Tattici Nucleari, band bergamasca con all’attivo tre dischi, 20 milioni di streaming e oltre 7 milioni di views su YouTube.
L’album è composto da un totale di dieci inediti anticipati dall’uscita dai singoli Verdura – che ha superato il milione di ascolti su Spotify in poco più di un mese – Sashimi e dalla title track Fuori dall’Hype.
I Pinguini Tattici Nucleari nascono (per caso) nel 2012 e sono capitanati da Riccardo Zanotti (compositore di testi e musiche nonché cantante), Nicola Buttafuoco (chitarra), Elio Biffi (tastiere), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso) e Matteo Locati (batteria).
Il nome del gruppo traduce il nome della birra “Tactical Nuclear Penguin”, birra scozzese che ha il 32% di alcool e ha il primato della birra “più forte” al mondo.
Essere “Fuori dall’Hype” significa essere sempre un passo indietro rispetto agli altri, un Monopoly in mezzo alle Playstation, un Richie Cunningham in mezzo ai Fonzie, una Panda in mezzo alle Ferrari”.
Con queste parole sui social il gruppo ha lanciato il brano che dà il titolo al nuovo album.
Un disco sicuramente diverso da quelli a cui ci hanno abituato finora i Pinguini.
È un po’ scomparsa quella fantastica visione e critica politica costante negli album precedenti, ma sicuramente tutto questo non influisce sull’ottima riuscita del disco e su bravura e genialità del gruppo.
Con le ultime strofe di Fuori dall’Hype, intro dell’album, Riccardo stesso scrive “Sulla mia tomba scrivete: Belli i primi…poi venduto”, probabilmente consapevole di aver fatto un lavoro diverso, più “radiofonico” e alla portata di un pubblico più vasto a differenza dei precedenti, oppure una risposta provocatoria alle critiche di alcuni fan per il nuovo contratto con Sony.
L’album è innegabilmente bello, coinvolgente, con la chitarra protagonista in ogni brano, accompagnata da splendide melodie al pianoforte.
Basso e batteria incisivi ed un alternarsi di tamburelli e percussioni che allontanano del tutto la banalità insieme a ritmi cangianti e i ritornelli che restano in testa sin dal primo ascolto, fanno si che questo nuovo lavoro dei Pinguini sia davvero eccezionale.
Testi originali, ricchi di citazioni, storie ed ironia, come spesso ci hanno abituato ma con un sound più maturo e diretto.
Ogni brano è autonomo e indipendente dagli altri con la sua metrica, il suo ritmo e il suo stile.
Si passa dalla storia di come Riccardo Zanotti sia diventato un cantante contrastando l’idea di suo padre che lo voleva Ingegnere o Architetto (Scatole), al brano funky sul Sashimi al Sushiko. Dalle divertenti citazioni di No No No sui lemuri di Madagascar, il pattinatore Steven Bradbury e il Takeshi’s Castle, alla terra natia dei pinguini, Antartide, con immagini al limite del profano: “e forse Dio ha creato i buchi nell’ozono/ per spiarti quando ti fai la doccia”.
“E forse è vero, non manca niente” (La banalità del mare) in questo splendido album.
Con Fuori dall’Hype i Pinguini vogliono crescere e farsi conoscere e credo lo abbiano fatto nel migliore dei modi.
Insomma un album da ascoltare, divertirsi e ballare in compagnia di questo splendido gruppo.
Signore e Signori, i Pinguini Tattici Nucleari.
Il giorno dopo l’uscita di Fuori dall’Hype, il 5 aprile, i Pinguini partiranno per un tour che regalerà emozioni e sold out.
TRACKLIST
01_Fuori Dall’Hype;
02_ Antartide;
03_Lake Washington BLVD;
04_Monopoli;
05_ No No No;
06_ Scatole;
07_Sashimi;
08_La banalità del mare;
09_Verdura;
10_Freddie
DATE TOUR
06/04/19 _ PADOVA Hall (Sold Out)
11/04/19 _ VENARIA REALE (TO) Teatro Della Concordia (Sold Out)
12/04/19 _BOLOGNA Palaestragon (Sold Out)
13/04/19 _ FIRENZE Auditorium Flog (Sold Out)
15/04/19 _ MILANO Alcatraz (Sold Out)
17/04/19 _ ROMA Atlantico
19/04/19_ AREZZO Karemaski
20/04/19 _ MODUGNO (Bari) Demodè Club
21/04/19 _ CESENA Vidia Rock Club
27/04/19 _ SENIGALLIA Mamamia
04/05/19 _ NAPOLI Casa della Musica Federico I
Fuori Dall’hype – I testi – Pinguini Tattici Nucleari
E se dopo questa notte
Mi trovi morto in mezzo a un prato
Sarò io che l’ho deciso
Sarò io che l’ho cercato
In te c’ho creduto sempre
Anche dopo che è finita
Stretti i pugni e duro il muso
Tifo Inter da una vita.
Te lo dico sottovoce
Non so amarti con il sole
Mi dispiace ma davvero
Ti amo solo quando piove
Musica yeah
Perché noi siamo
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Comunque vada io non piango mai
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
E vaffan*ulo a te che te ne vaiLa vita a fine settembre
Forse alla fine è come un orso
Ti lascia in pace solamente
Se ti sai fingere morto
Ma cosa vogliono saperne loro
Di cos’è la felicità
Che non ascoltano Battisti e non metton la cipolla nel kebab
E allora trovami un bel prato per morire degnamente
Come i gatti che si appartano lontano dalla gente
Non voglio più sentire niente
Neanche la musica
Ya-ha-ha.
Perché noi siamo
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Comunque vada io non piango mai
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
E vaffan*ulo a te che te non lo sai.
E ora vado ma ci tengo
Che si sappia che ho vissuto
Sulla mia tomba scrivete
“Belli i primi… poi venduto”.
Perché noi siamo
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Comunque vada io non piango mai
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
E vaffan*ulo a te che te ne vai.
ANTARTIDE
Ad undici anni quando eri piccola
Aspettavi una lettera da Hogwarts
Per dimostrare a tutti i tuoi compagni
Che eri tu quella diversa da loro
Si ma non arrivò
E la bimba più dolce pianse lacrime amare
A volte però
Sembra quasi tu sia ancora lì ad aspettare
E non so cosa, non so dove, non so chi, se
Nessuno guarda freghi l’uva all’MD eh
Disegni arcobaleni sopra a Pinochet
Credi che tutte le eccezioni siano regole
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Ma giuri che tra un po’ te ne andrai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Alla fine però non lo fai mai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Provo a rompere il ghiaccio con te
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Lo sanno che tu sei l’Antartide
Quando le amiche parlavano di sesso
Ergevi i muri e ti mancava l’aria
Qualcuna di loro poi rimase incinta
Invece tu sempre in cinta muraria
Gli uomini sai
Sono animali strani come ti diceva tua nonna
In grado di dimenticare gli olocausti
Ma quasi mai il viso di una donna
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Ma giuri che tra un po’ te ne andrai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Alla fine però non lo fai mai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Provo a rompere il ghiaccio con te
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Lo sanno che tu sei l’Antartide
Oh oh oh oh ohohoh
Oh oh oh oh ohohoh
E con lo sguardo perso
Dentro a un cielo terso
Il cuore DJD e la testa di QUESO?
E nello studio di papà mettevi i dischi
Gigi D’Agostino e poi Stravinskij
E forse Dio ha creato i buchi nell’ozono
Per spiarti quando ti fai la doccia
E pagheresti tutti i tuoi giorni di sole
Per un singolo giorno di pioggia
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Ma giuri che tra un po’ te ne andrai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Alla fine però non lo fai mai
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Provo a rompere il ghiaccio con te
Ahi ahi ahi ahi ahahi
Lo sanno che tu sei l’Antartide
LAKE WASHINGTON BLVD
Amore mio, da dove vengo io
Un bacio ed un addio
Sono la stessa cosa
Vieni con me, ti porterò dove
La solitudine è un regalo più bello di una rosa
Lui era figlio dei ritardi del treno
Che fecero conoscere mamma e papà
Lei era bella come il cielo più nero
Cercava il senso della vita nei bar
Fingevano di esser in un cinepanettone
Perché lì la vita no, non sembra mai dura
E invece qua in questa fottuta provincia
Ci vuole del coraggio anche per aver paura
Amore mio, da dove vengo io
Un bacio ed un addio
Sono la stessa cosa
Vieni con me, ti porterò dove
La solitudine è un regalo più bello di una rosa
Amarmi sai non so se ti conviene
Mi manchi e sai perché
Perché non miri bene
Si sentirà uno sparo in lontananza
Poi un rumore di ambulanza
Ed io non ci sarò più
Facevano l’amore in codice morse
Di notte sopra al tetto di un monolocale
Per mandare un messaggio agli alieni
Infondo anche noi uomini non siamo così male
Un giorno lui le chiese: ‘Chiara vuoi sposarmi?’
Con un anello in mano ed un sorriso forzato
Lei ci pensò davvero un minuto o due
Poi disse: ‘no no usciamo a prenderci un gelato’
Amore mio, da dove vengo io
Un bacio ed un addio
Sono la stessa cosa
Vieni con me, ti porterò dove
La solitudine è un regalo più bello di una rosa
Amarmi sai non so se ti conviene
Mi manchi e sai perché
Perché non miri bene
Si sentirà uno sparo in lontananza
Poi un rumore di ambulanza
Ed io non ci sarò più
Quando arrivarono gli investigatori
Le chiesero che cosa fosse capitato
E lei rispose di non saperne nulla
Poi disse: ‘Esco, vado a prendermi un gelato’
MONOPOLI
Quello che mi ricordo io
È un viaggio in autostrada
Un cellulare buttato via
Con dentro la tua mamma che gridava
Cinquanta occhiali da sole
Ma solo uno spazzolino
Occhi diversi tutte le sere
Ma sempre il solito vecchio sorriso
Quello che mi ricordo io
Erano i denti stretti sempre
E la paura di inciampare
Nelle vite della gente
Non guardavamo mai la luna
E lei non guardava noi
Eravamo bimbi piccoli
Vestiti da supereroi
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Belli i tuoi occhi verdi
Si ma non ci vivrei
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Anche dopo cent’anni
Non ti capirei
Non ti capirei
Non ti capirei
E ti porterei anche in America
Che ho venduto la macchina apposta
Mille euro per la Panda del 2006
L’anno dei mondiali
E della mia prima volta
Stanotte voleremo via
Chissà che cosa ti dirà tua mamma
E ti guardava andare in bici senza mani
E ora ti guarda andare via senza un domani
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Belli i tuoi occhi verdi
Si ma non ci vivrei
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Anche dopo cent’anni
Non ti capirei
Non ti capirei
Non ti capirei
Io sono nato a Monopoli
E tu invece a Shangai
Se giochi con me perdi tutto
Se gioco con te crollerai
Se mi vuoi davvero torna ora
Ma so già che non tornerai
Se mi vuoi davvero torna ora
Oppure non tornare mai
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Belli i tuoi occhi verdi
Si ma non ci vivrei
Ma se mi vuoi davvero
Allora dimmi chi sei
Anche dopo cent’anni
Non ti capirei
NO NO NO
E ieri ho fatto un sogno (no no no)
E c’eri dentro anche te
Leggevi piccoli brividi (no no no)
E bevevi un caffè con me
Non riuscivamo a dormire (no no no)
Ci siamo messi a ridere
Dalla paura di morire
Dalla voglia di partire
Dalla gioia di vivere
Ti leggevo la mano (no no no)
E la imparavo a memoria
E se ho fortuna ti giuro
Che un giorno ti porto nei libri di storia
E me l’ha detto il pakistano (no no no)
Da cui ho comprato le rose
Capo ricordati che la felicità
Sta dentro alle piccole cose
Yeeh yeheh yeheh
E spettinata resti qua
Perché la più grande libertà
È quella che ti tiene in catene
Yeeh yeheh yeheh
I pugni in faccia che mi dai
Li conservo nell’anima
Accanto a tutti i ti voglio bene
Ieri mi sono svegliato (no no no)
Che erano circa le tre
Quando il telefono non ha squillato
Io l’ho capito che eri te
Hai detto: ‘Impara a vivere da solo (no no no)
Ma solo ci sapevo stare
La mia solitudine era un mondo magico
Che io ti volevo mostrare
Che bello quando balli con quegli occhi vividi (no no no)
Mi piace se ti muovi come fanno i lemuri (no no no)
Son l’ultimo dei tuoi pensieri tu mi eviti (no no no)
Ma gli ultimi saranno i primi
Come Steven Bradbury
Tu sei la sfida finale di Takeshi’s Castle (no no no)
Io ci provo a capirti
E non capisco un cazzo (no no no)
Guarda che notte
C’è la luna piena
E ti citiamo solo perché mi fai pena
Yeeh yeheh yeheh
E spettinata resti qua
Perché la più grande libertà
È quella che ti tiene in catene
Yeeh yeheh yeheh
I pugni in faccia che mi dai
Li conservo nell’anima
Accanto a tutti i ti voglio bene
Perché tutte le vendite
Di coltelli a notte fonda
Sui canali di provincia
Mi parlano di te
E dicono che dopotutto
Sempre il giorno ricomincia
Ma ti giuro non lo so
Ti giuro non lo so
Yeeh yeheh yeheh
E spettinata resti qua
Perché la più grande libertà
È quella che ti tiene in catene
Yeeh yeheh yeheh
I pugni in faccia che mi dai
Li conservo nell’anima
Accanto a tutti i ti voglio bene
Yeeh yeheh yeheh
Tu sei la mia felicità
Un po’ come Festival-bar
Che da bambino guardavo al mare
Yeeh yeheh yeheh
E spettinata resti qua
Perché la più grande libertà
È quella che non ti lascia andare
Via
SCATOLE
One, two, three, four
Mio padre ha sempre fatto il muratore
Odia chi si lamenta, chi sta zitto e gli ottimisti
Ha sempre poco tempo per l’amore
E tutte le altre cose
Inventate dai comunisti
Il suo diploma da geometra
Sta appeso in soffitta da vent’anni
In una teca polverosa
E da piccolo sognavo anch’io
Di avere una teca che dicesse
Che so fare qualche cosa
Lui avrebbe voluto che facessi
Gli studi da architetto
Oppure da ingegnere
Ma io volevo fare il musicista
A suonare la chitarra passavo le mie sere
Ricordo un giorno mi prese da parte
Mi disse: “Non capisci proprio un cazzo della vita”
Perché solo a chi si sporca le mani
È concesso il privilegio
Di avere una coscienza pulita
Si ma io non sono come te
Di quello che sarò tu che ne sai
Si ma io non sono come te
Vedi di non dimenticarlo mai
Ed un po’ come un testimone di Geova
Il mio futuro spesso suonava al campanello
Ed io non si provai neanche ad aprire
Solo per diventare un ingegnere o un architetto
Io volevo far piangere la gente
E davanti a dei mattoni nessuno si commuove
Perché le case infondo sono, sono scatole
Dove la gente si rifugia
Quando fuori piove
Poi un giorno sono andato a Londra
Era per studiare musica all’università
E durante gli altri, tra un esame e l’altro
Ho ripensato spesso alle parole di papà
Si ma io non sono come te
Di quello che sarò tu che ne sai
Si ma io non sono come te
Vedi di non dimenticarlo mai
E adesso anche io c’ho una soffitta
Ed un pezzo di carta in una teca pulita
E non faccio l’architetto o l’ingegnere
Mio padre in qualche modo
Ha accettato la mia vita
Gli dicevo: io non sono come te,
io sono diverso, io sono migliore
ma le canzoni infondo sono solo scatole
dove la gente si rifugia
quando fuori piove
SASHIMI
Ciao, come va?
Sei tornato anche questa sera qua
Non fraintendere, mi fa piacere
Però bene non ti fa
Ascolta, tutto il sashimi che ingoi
Non risana le ferite che ti porti dentro al cuore (ahh)
Ordini gyoza
Il cielo singhiozza
Pensi al suo viaggio a Saragozza
Sembrava amore invece era una stronza amen (amen)
Sono cose che succedono in Erasmus
Stai nell’ombra come stavano i The Rasmus
So che ti senti vivo solo quando vieni al sushi
Ma non vorrei finissi proprio come John Belushi
Monsters & Co. c’ha insegnato tutto sulla vita
Cioè che una risata è più forte di un milione di grida (yeee)
Ciao, come va?
Dicono che la speranza è l’ultima a morire
Ma di certo è la prima a mandarti a fanchiulo
Poi chissà lei cosa fa là
Ha trovato la felicità
Tra le braccia di un tipo spagnolo
Che dice “Te quiero” ma non l’amerà mai come te
Che sorseggi il tuo Saké
Ma che cosa vuoi che sia
L’hai presa con filosofia
Ma era quella di Kierkegaard
Ed è per questo che ti trovi qui
A parlare d’amore e di vita con un cameriere dell’all you can eat
So che ti senti vivo solo quando vieni al sushi
Ma non vorrei finissi proprio come John Belushi
Monsters & Co. c’ha insegnato tutto sulla vita
Cioè che una risata è più forte di un milione di grida (yeee)
E se le stelle fossero brufoli
Di un Dio adolescente che gioca a The Simps di sera
E l’apocalisse non fosse altro che
Sua mamma che dall’altra stanza lo chiama per cena
Tutto finisce
Tutto finisce
Anche il sashimi al Sushiko
Tutto ferisce
Tutto ferisce
Tutto ferisce Gianrico
Tutto finisce
Tutto finisce
Anche il sashimi al Sushiko
Tutto ferisce
Tutto ferisce
Tutto ferisce Gianrico
Tutto finisce
Tutto finisce
Anche il sashimi al Sushiko
Tutto ferisce
Tutto ferisce
Tutto ferisce Gianrico
LA BANALITÀ DEL MARE
Ti prego non usciamo questa sera
Restiamo qui ad accarezzare il gatto
Mi hai detto: “Guarda c’è la luna piena!”
Poi abbiamo litigato e hai rotto un piatto
Ci siamo persi in un bicchiere d’acqua
E poi ci siamo ritrovati in mare
Promettimi che se io metto i Kooks
Tu poi mi insegni a ballare
I tuoi schiaffi finti alla Bud Spencer
Lascian segni veri sulla pelle
Scherzi, balli, ridi e fumi sempre
E forse è vero, non ti manca niente
Cosa mi dirai quando sarò lontano
Vieni nei miei guai, ti prendo per la mano
Guarda la città, potrebbe anche bruciare
Ti commuove la banalità del mare
Uho oh oh oh ohohohoh
Uho oh oh oh ohohohoh
E resta qui con me tutta la notte
E ti giuro che ti salverò
Dalla gente che ti pesta i piedi
Mentre balla reggaeton
Con te i lunedì sanno di sabato
Non ricordo neanche dove abito
Scherzi, balli, ridi e fumi sempre
E forse è vero non ci manca niente
Cosa mi dirai quando sarò lontano
Vieni nei miei guai, ti prendo per la mano
Guarda la città, potrebbe anche bruciare
Ti commuove la banalità del mare
Uho oh oh oh ohohohoh
Uho oh oh oh ohohohoh
Ti hanno visto per le strade
A piedi nudi sul cemento
Che ballavi con le amiche rock ‘nd roll
Dicono che quest’estate sarà
La più calda della storia
Ma ti giuro amore non lo so
Non ti porto sulla spiaggia
Noi siam destinati a cose grandi
Andiamo sulla luna in autostop
Ho bussato sopra a quei tuoi occhi blu
Ti giuro che finché non apri io t’aspetterò
Cosa mi dirai quando sarò lontano
Vieni nei miei guai, ti prendo per la mano
Guarda la città, potrebbe anche bruciare
Ti commuove la banalità del mare
banalità del mare
Uho oh oh oh ohohohoh
Uho oh oh oh ohohohoh
Uho oh oh oh ohohohoh
Uho oh oh oh ohohohoh
VERDURA
Ma chi l’avrebbe mai detto
Che mi sarei trovato qua
Prima di andare a letto
In questa stupida grandissima città
A pensare che forse
La tua assenza mi dà conforto
Più della presenza del resto del mondo
Ed ho cercato il sonno
Sul fondo di una moka
Siamo pinguini che non san scappare dalla foca
Vorrei nuotare ma tu hai prosciugato i mari
Vorrei volare via ma tu m’hai tagliato le ali
I sorrisi migliori li hai dati a degli stronzi
Avevi Richie Cunningham
Hai preferito Fonzie
Ma alla fine va bene
Alla fine vai scialla
Si sopravvive a tutto
Ascoltando Lucio Dalla
Siamo la fine del mondo
Di domenica mattina
Siamo una cena a lume di candela
Fra due taniche di benzina
Da quando sei partita
Io non ho più paura
E riesco a ridere pure quando mangio la verdura
Ma chi l’avrebbe mai detto
Che sarebbe finita così
Eh eh eh
Sono sopra il mio letto
Con le tue ossa che hai dimenticato qui
Faccio uno scacciapensieri
E sulla porta lo metterò
Mi avvertirà quando il ricordo che ho di te cerca di entrare
Ed io non aprirò
E gli occhi sono stanchi
Netflix non lo rinnovo
Ti cerco dentro Google Maps e vedo se ti trovo
Una parola è troppa
Due invece sono poche
E allora in bocca al lupo, Principessa Mononoke
Perché non ho più voglia delle canzoni tristi
Che son come caramelle date dai dentisti
Eravamo benzina, una vita tranquilla
E poi ti ho incontrata ed è scoccata la scintilla
Siamo la fine del mondo
Di domenica mattina
Siamo una cena a lume di candela
Fra due taniche di benzina
Da quando sei partita
Io non ho più paura
E riesco a ridere pure quando mangio la verdura
Siamo la fine del mondo
Siamo la fine del mondo
Siamo la fine del mondo
Siamo la fine del mondo
Che cosa siamo noi?
(Siamo la fine del mondo)
Che cosa siamo noi?
(Siamo la fine del mondo)
Che cosa siamo noi?
(Siamo la fine del mondo)
Che cosa siamo noi?
Siamo la fine del mondo
Di domenica mattina
Siamo una cena a lume di candela
Fra due taniche di benzina
Da quando sei partita
Io non ho più paura
E riesco a ridere pure quando mangio la verdura
FREDDIE
Freddie sta attento e non dirlo a tuo padre
Chissà cosa potrebbe far
Tu lascialo stare tra slot e zanzare
Insieme agli amici del bar
Dentro sto Flixbus che sembra volare
Tu cadi e non riesci ad aggrapparti
Perché la tua vita va troppo veloce
Più dei giudizi degli altri
Freddie sta attento e non dirlo a tua madre
Anche se lei nel cuore già sa
Ha preso in affitto due occhi diversi
Per piangere lontano da tuo papà
Il corridoio che vi separa
Sta sotto al tetto che vi unisce
E lei non te lo dice ma ti ama davvero
Anche se forse non ti capisce
Fuori in strada che buio che c’è
Ma domattina io arrivo da te
Per te tra un bacio ed il cannibalismo
Infondo la differenza non c’è
Baciami forte fino a inghiottirmi
Vivrò per sempre all’interno di te
E tutti i tagli che ti porti sulle braccia
Sono fiordi dentro cui non si può navigare, e no
E i ricordi che ti porti nella testa
Sono barche che non hanno visto ancora il mare, o no
Freddie lo sai che arriverà il giorno
E magari sarà intorno a Natale
In cui dovrai dirlo per forza a sto mondo
Che anche tu sei in grado di amare
Fuori in strada che buio che c’è
Ma domattina io arrivo da te
Per te tra un bacio ed il cannibalismo
Infondo la differenza non c’è
Baciami forte fino a inghiottirmi
Vivrò per sempre all’interno di te
Il Flixbus è arrivato a Bologna
Un’ora e mezza in ritardo
E fuori c’è un cuore che aspetta
Un cuore purissimo, un cuore testardo
La poesia più bella del mondo
È un segreto tenuto nascosto
Freddie scende, lo bacia e gli dice:
“Fra le tue braccia ho trovato il mio posto”
Fuori strada che buio che c’è